Day Dreaming Art – Palazzo Zenobio Venezia
In questa installazione, l’artista Paolo Lorenzo Parisi, vuole coinvolgere il visitatore e fare riflettere sulla mancanza di libertà di espressione e di opinione di molti artisti nella Cina contemporanea. Culla incantesino cinese è il titolo suggestivo dell’opera, nella quale osserviamo un oggetto inconfondibile: i guanti in lattice, oggetto culto dell’artista.
I guanti in lattice sono già stati utilizzati dall’artista in opere precedenti (Pappa Boys, Milano 2004, Genova 2009 e Barcellona 2012, Doppiasclero e Culle pagane, Genova 2008, 192 miglia, Genova 2010, Il pesce di Gaza e Dio non gioca a dadi, Zug 2011, Culla pagana Museo Diocesano Genova 2012), nelle quali una moltitudine di guanti sono proposti come simbolo e metafora delle ambiguità e delle contraddizioni della nostra società, il prezzo da pagare per il nostro progresso e le nostre conquiste tecnologico-scientifiche. Oggetto artificiale, inerte, che entra in contatto in momenti cruciali della nostra esistenza a cominciare dalla nascita fino alla nostra morte e dissoluzione, e come dice lo stesso Parisi: … rappresenta per me l’anello di congiunzione tra visibile e mentale. L’installazione è costituita e completata da diversi ventagli cinesi capovolti, a rappresentare l’impossibilità di visibilità e di comunicazione di molti artisti cinesi, impegnati nel rivelare contraddizioni e ingiustizie nel loro Paese, e infine le ciotole di terracotta con riso come simbolo di nutrimento per la creatività mentale e l’immaginazione e i cuori di vetro, metafora della censura del governo cinese. Questo è il centro dell’opera di denuncia di Paolo Lorenso Parisi, perché l’Arte non sia fine a se stessa e non perda il contatto profondo con la realtà, perché… la modernità, come ogni forma di sviluppo, non può che essere frutto di una cultura, di una esperienza, di un proprio cammino… (dalla Prefazione 1998 di “La porta probita” di Tiziano Terzani).
Lorenzo Mortara 2012